Anche i muri respirano!
Potrebbe essere il titolo di un film thriller ma è una semplice constatazione di fatto.
La casa in cui ognuno di noi abita è da considerarsi come una estensione del proprio corpo. Le pareti ed il tetto che ci separano dallo spazio circostante sono quindi come una terza pelle, visto che un secondo strato protettivo è costituito dai vestiti. Perciò, così come la pelle lascia traspirare il corpo, anche i vestiti e le scarpe devono proteggere e riparare il corpo dalla pioggia, dal freddo, dal vento e dalle radiazioni solari in eccesso. E le pareti di casa, anch’esse devono garantire all’interno un certo ricambio di aria, in modo che i gas prodotti dalle attività umane quali il respiro e la cottura dei cibi possano essere espulsi all’esterno, introducendo aria pura all’interno. Bisogna dire che purtroppo spesso l’arredamento, i prodotti per la pulizia, le vernici e le colle utilizzate per rifinire gli interni contengono sostanze volatili nocive che è bene poter eliminare con una buona ventilazione, quando non è possibile rimuovere la fonte di inquinamento domestico.
Inoltre quando le pareti si bagnano per la pioggia, esse devono potersi asciugare interamente e con rapidità. Questo per evitare umidità stagnante all’interno dei muri, che causa formazione di muffe (tossiche) all’interno dell’ambiente domestico.
Gli edifici di Garbatella sono stati costruiti in modo tale da assicurare una buona traspirabilità, sia grazie alle finestre di legno, che non sono a tenuta stagna, che per la qualità degli intonaci e delle tinte a calce, che hanno funzionato egregiamente per più di settanta anni senza la minima manutenzione ed invecchiando in modo esteticamente accettabile. Quindi è importante utilizzare, nella manutenzione di questi edifici, materiali simili a quelli originali, che si adattino agli esistenti e che non “chiudano i pori dei nostri muri”. Perciò è necessario utilizzare materiali naturali, che siano certificati come bioecologici, e cioè che non contengano affatto al loro interno resine sintetiche (derivate dal petrolio).
Ad esempio nel restaurare le facciate della palazzina di viale G. Massaia al numero civico 45 Ir, all’interno del complesso appartenuto alle poste, sono stati utilizzati prodotti naturali, che oltre ad essere salubri per chi li produce, per i pittori che li usano e per chi ci abita dentro, sono anche molto più belli a vedersi. Infatti i colori, ottenuti mescolando alla base di calce naturale e caseina, terre colorate, mutano a secondo dell’incidenza della luce e sembrano vibrare di luce propria.
Le vernici prodotte sinteticamente o comunque contenenti grossi quantitativi di resine e gli intonaci contenenti cemento, aderiscono solo parzialmente al vecchio intonaco e sono impermeabili. L’umidità che comunque inevitabilmente si raccoglie all’interno del muro, non potendo essere disperso all’esterno, causa in tempi brevi il rigonfiamento ed il conseguente distacco della superficie. Inoltre il colore di questi prodotti è piatto e non “vibra”.
Basta passeggiare per Garbatella per scoprire numerosi casi di restauri sbagliati. Al contrario questo quartiere ha in se tutte le potenzialità per effettuare con facilità un recupero delle abitazioni, dei cortili e dei giardini, improntato alla sostenibilità, andando anche oltre a quanto già previsto dal nuovo PRG e cioè l’uso dei materiali e delle tecniche costruttive originali.
Infine occorre ribadire che usare prodotti bioecologici, cioè naturali al 100 %, conviene perché in parte da sempre sono stati utilizzati a Garbatella poi perché sono belli, perché non sono tossici per nessuno e perché se ben scelti ed utilizzati durano di più (sui tempi lunghi sono anche più economici).
Piero Fumo (sta in “Cara Garbatella” Giugno 2005 – pag. 1)